News condominio
Notizie utili per l'Amministratore di Condominio
Come finirà il Caffè Greco?
Il Caffè Greco di via Condotti è senz'altro un nome conosciuto in tutto il mondo:
Esiste dal 1765 ed ha rappresentato sempre una consuetudine culturale, un ritrovo storico, un museo liberamente aperto ad un pubblico universale.
Luogo dove sono passati Goethe, Moravia, re Farouk, De Chirico, Flaiano, Prezzolini, Pascarella, Einaudi, Morante, Welles, Buffalo Bill, Petrassi, Fazzini, Vespignani, Brancati, De Pisis, Alvaro, Guttuso, Chagall, Casanova, Gogol, Leopardi, D'Annunzio e mille altri, luogo di riunione ogni primo mercoledì del mese del Gruppo dei Romanisti, i cultori della Romanità.
Riconosciuto come importante bene culturale, è vincolato da D.M. del 27-7-1953 e del 6-2-1954 in base alla L.1089/39, che ne assicurano la conservazione dell'assetto dei locali e delle opere d'arte in essi contenute, di proprietà degli attuali gestori.
La sua notorietà ha avuto un particolare risalto sui "media" alla fine del 2019, quando i proprietari delle mura (l'Ospedale israelitico) riuscivano ad ottenere dal tribunale lo sfratto del gestore che si rifiutava di ottemperare alla richiesta di un aumento del canone di affitto.
Va specificato che tale canone, al momento, ammontava a 18mila euro mensili, e che l'affittuario era disponibile a raddoppiarlo, ma la proprietà ne esigeva, in base al valore dell'immobile per la sua posizione, un importo decuplicato: 180mila euro mensili.
Stante l'evidente impossibilità per qualsiasi pubblico esercizio di sobbarcarsi di una simile spesa, si prospettava il fondato timore che lo storico locale venisse affittato a qualcuno che lo avrebbe trasformato in una vetrina per qualche famosa firma mondiale della gioielleria o dell'abbigliamento, da usare puramente come attrazione per la sua ricca clientela.
A tale cambio di destinazione d'uso si opponevano chiaramente i vincoli già citati, ma esisteva il timore che potessero essere in qualche modo aggirati.
Partiva dunque una gara di solidarietà per la salvezza dell'antico Caffè Greco, con tutti i suoi contenuti preziosi storici e artistici.
Per impedirne la chiusura o il cambio di attività, nell'ottobre 2019 una serie di manifestazioni e di mobilitazioni di artisti e personaggi della cultura ha invaso il Caffè Greco in una pacifica occupazione "artistica", disponendo una "maratona" di conferenze e spettacoli di musica, poesia e arte varia, coinvolgendo personaggi e pubblico del Salotto Romano che dal Chiostro di Santa Maria sopra Minerva si spostava per l'occasione nella Sala Rossa del Caffè.
La gara di solidarietà, che ha suscitato l'immediato interesse dei mezzi d'informazione, è stata organizzata dall'associazione Roma Tiberina (presieduta dal sottoscritto) con la collaborazione di varie altre associazioni culturali, prima fra tutte Italia Nostra.
L'impatto mediatico è stato notevole: la partecipazione della stampa e del mondo della cultura e dell'arte, ma anche l'appoggio di esponenti della politica e della pubblica amministrazione, hanno avuto l'effetto di ottenere una sospensione della sentenza del tribunale, che però è sempre nell'aria e ci si aspetta che venga attuata non appena sarà scemata l'attenzione mediatica.
Non è mancato qualcuno che ha tentato di insinuare nel pubblico il sospetto dell'antisemitismo, al fine di screditare le manifestazioni di solidarietà.
Invece a tali iniziative hanno partecipato fior di artisti, poeti, scrittori, cantanti, musicisti, letterati, al di fuori di ogni connotazione politica, sociale o religiosa: così come è sempre stato costume del Caffè Greco, nel quale si sono riuniti e incontrati nel tempo rappresentanti della cultura di ogni tendenza ed estrazione.
In una serie di foto, d'epoca e attuali, si potranno riconoscere personaggi che ieri ed oggi hanno animato le bellissime sale che vogliamo salvare, insieme al patrimonio storico che rappresentano.
Anche se, in verità, non siamo troppo ottimisti.






















