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La Colonna dell'Immacolata
8 Dicembre:
In questa data, come sempre ogni anno, i Vigili del Fuoco emozioneranno il pubblico con l'arrampicata sull'altissima "scala" - il loro attrezzo per antonomasia insieme all'idrante - per rendere il consueto omaggio alla "Signora", la protettrice delle loro pericolose fatiche e delle loro eroiche gesta.
E la salita del pompiere che ha l'onore di essere prescelto per il compito più gravoso, quello di apporre la Corona di fiori sulla statua, non è proprio delle più agevoli: trenta metri di pioli.
Il pubblico, gli anziani che ricordano la cerimonia negli anni giovanili, e i bambini che si entusiasmano come nelle pagine del libro Cuore, tutti staranno lì col fiato sospeso fino all'applauso liberatorio, quando il "pompiere" avrà sfilato dal suo braccio la corona per infilarla in quello della Madonna e si porterà la mano guantata alla visiera dell'elmetto nero, nel classico saluto militare.
La storia della Colonna dell'Immacolata è abbastanza recente, e anche lo stesso supporto della statua, pur essendo assai antico, non si trova lì da molto tempo.
La colonna di marmo caristio, varietà di cipollino usato nell'antica Roma, proveniente dalle cave di Karystos nell'Eubea, alta m.11,85 e di m. 1,45 di diametro, fu ritrovata nel 1777 nelle fondamenta di un edificio donato da Pio VI alle monache Benedettine di S. Maria in Campomarzio.
Per estrarla ci volle un anno e l'uso di otto argani ognuno manovrato da 18 uomini; dopodiché fu depositata accanto a Palazzo Montecitorio in attesa di essere utilizzata.
Vi restò fino al 1856, quando si presentò l'occasione propizia: l'8 dicembre 1854 Papa Pio IX aveva proclamato solennemente il dogma dell'Immacolata Concezione con la Bolla "Ineffabili Deus", e volle che l'evento fosse per sempre ricordato con l'erezione di un monumento adatto.
Nel lato meridionale di Piazza di Spagna confinante con piazza Mignanelli, lo slargo prospiciente il Palazzo dell'Ambasciata di Spagna si prestava benissimo allo scopo: la collocazione avrebbe reso onore anche allo Stato amico e i lavori sarebbero stati finanziati da Ferdinando II di Borbone, Re delle Due Sicilie.
L'architetto Luigi Poletti fu incaricato della non semplice erezione della colonna, che richiese la posa in opera di tralicci, travature e ponteggi e durò più di due anni. Il basamento di supporto richiese una gettata di 400 metri cubi di travertino; la colonna fu trasportata da carcerati, facendola rotolare su rulli; infine il 18 dicembre 1856 duecento pompieri si incaricarono dell'innalzamento.
Furono eseguiti i lavori di posizionamento dei bassorilievi e delle statue ornamentali del basamento, protetto da sedici colonnine di marmi diversi collegate da sbarre di ferro (sarebbero state tolte nel secolo scorso per facilitare il traffico automobilistico).
Sul basamento si trovano le statue dei profeti Mosè (di Ignazio Jacometti 1819-1883), David (di Adamo Tadolini 1788-1868), Isaia (di Salvatore Revelli 1816-1859), Ezechiele (di Carlo Chelli 1807-1877).
I bassorilievi scolpiti nei riquadri rappresentano l'Annunciazione (di Francesco Gianfredi), il Sogno di Giuseppe (di Nicola Cantalamessa Papotti), l'Incoronazione (di Giovanni Maria Benzoni), la Promulgazione del Dogma dell'Immacolata (di Pietro Galli).
Una griglia bronzea avvolge la colonna dalla base per un terzo dell'altezza; sopra al capitello, un cilindro di marmo reca i simboli dei quattro Evangelisti, i quali sorreggono il globo terrestre e la luna su cui si innalza la statua dell'Immacolata.
Il 5 agosto 1857 i pompieri innalzarono sulla colonna la statua in bronzo della Vergine, alta 4 metri e del peso di 70 quintali, realizzata da Giuseppe Obici.
L'altezza della struttura raggiunse così i trenta metri.
Il monumento fu solennemente inaugurato l'8 settembre 1857 alla presenza di Pio IX, che lo benedisse da un balcone artificiale installato per l'occasione su grandi colonne posticce, edificato dall'architetto Antonio Sarti sulla facciata del palazzo dell'Ambasciata di Spagna.
Fino dal 1923 i Vigili del Fuoco, nella mattinata di ogni 8 dicembre, si inerpicano sulla loro scala per offrire il loro omaggio floreale alla Madonna, e altri fiori vengono portati dall'Accademia dell'Immacolata, storica istituzione.
L'invio dell'omaggio floreale dal Papa è più recente: risale al 1953, quando Pio XII per la prima volta inviò i fiori in occasione dell'8 dicembre, all'apertura dell'Anno Mariano e si recò personalmente in piazza di Spagna.
Dal 1958 in poi, ogni pontefice romano ha continuato questa tradizione: Paolo VI arrivò addirittura in piazza su una carrozza, per via del traffico bloccato per l'"austerità".
Una storia tutto sommato giovane, che durerà eterna come eterna è Roma.






















