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Progetto del Museo Navale di Roma
Roma, la Capitale d'Italia, pur essendo stata la maggiore potenza navale dell'antichità, non possiede un museo atto a custodirne le memorie, come hanno tante altre capitali del mondo
Come sempre, di carenze storiche e culturali ignorate dagli organi istituzionali si fa carico il privato cittadino.
Ed è per questo che il 10 novembre 2009, nel Circolo Ufficiali della Marina Militare in Roma, un manipolo di appassionati di storia, di navigazione, di romanità (tecnici, giornalisti, storici, architetti, ingegneri, ammiragli), si costituisce in un Comitato Promotore per la realizzazione del Museo Navale di Roma.
I fondatori sono: Sandro Bari, Sergio Biraghi, Giorgio Biuso, Giorgio Cesari, Fabio Lenci, Mino Modugno, Giorgio Muratore, Sandro Polci, Paolo Portoghesi, Vieri Quilici, Enrica Torelli Landini, Palmina Trabocchi, Emilio Vendittelli, Giovanni Vignati. Al gruppo si assocerà un Comitato d'onore e un nutrita rappresentanza di personalità della cultura, dell'urbanistica, del mondo industriale.
Aderiranno dall'inizio Italia Nostra, il Gruppo dei Romanisti, il Comitato per il Tevere (sodalizio di 23 associazioni culturali e ambientali), l'Archeo Club di Roma, l'Unione Romana Ingegneri e Architetti, l'Istituto Italiano di Navigazione e molti altri ancora.
La presidenza è affidata all'Amm. Sergio Biraghi, già Capo di Stato Maggiore della Marina.
La collocazione ideale del progettato museo è reperita nell'antico Arsenale Pontificio Clementino, che in quel periodo sta per essere liberato dalle strutture di un deposito di edilizia che da anni lo ha snaturato.
Viene attuata una campagna di sensibilizzazione alla quale partecipano diversi studiosi con saggi e articoli.
Il Comitato, con l'ausilio della Marina, si farebbe carico del restauro, dell'adattamento, della manutenzione del fabbricato e del terreno circostante.
Ma nonostante le assicurazioni ricevute verbalmente dai rappresentanti delle istituzioni, l'Arsenale verrà destinato a museo dei reperti teatrali del regista Zeffirelli.
Successivi ripensamenti nel 2015 lo asserviranno al piano strategico "Grandi Progetti Beni culturali" del MIBACT.
Una nuova ricerca implica il reperimento di caratteristiche come l'accesso dalla riva del Tevere e dalla strada, un terreno atto a costituirvi un piccolo parco con le struttura adatte per imbarcazioni anche di grande stazza, vasche di galleggiamento ecc.:
passano alcuni anni e il sito adatto viene trovato in un terreno demaniale libero con ingresso sulla via Portuense, poco oltre Porta Portese, e con possibilità di approdo fluviale.
La progettazione viene affidata all'ing. Giorgio Biuso, primo promotore del Comitato, che con il supporto dello studio Biuso Architect, a titolo gratuito, sviluppa un progetto innovativo, L'ONDA ATLANTICA, un'architettura che si svela lungo la riva destra del fiume Tevere, in una linea di continuità con l'antichissima tradizione cantieristica di questa zona, con un carattere dinamico e in armonia con il contesto urbano e paesaggistico del Lungotevere.
Vengono seguiti l'indirizzo ministeriale, i desideri dei comitati dei cittadini e il programma di riqualificazione delle periferie urbane.
Quale Museo contemporaneo, è concepito, oltre che per la conservazione della memoria, come luogo educativo e ludico.
Oltre che luogo di studio e di eventi, sarà approdo nautico e centro culturale di grande valenza, accessibile a tutti gli studiosi, gli appassionati e i semplici curiosi.
Dalla planimetria allegata si possono rilevare le caratteristiche del progetto.
Gli accessi all'area, che misura 2274 mq, potranno avvenire sia attraverso il cancello su via di Porta Portese che dalla banchina sul Tevere a cui potranno approdare le barche in servizio per i turisti.
L'impiego delle nuove tecnologie permetterà di abbattere le barriere spaziali e temporali e consentirà di trattare contenuti in forme e modalità attente alle esigenze di qualunque visitatore.
La struttura museale consta di due cilindri di 20m diametro per 12 altezza, collegati da un corpo allungato di 40 m per 10 di altezza, con un primo piano a quota 3,40 e un secondo a 6,60.
L'entrata al Museo è posta sul cilindro verso Porta Portese.
La sala ampia e luminosa dà al visitatore la percezione dell'importanza del luogo e immette al percorso che introduce ad una proficua visita dei materiali esposti.
A destra si trovano le biglietterie e alcuni bagni, nella zona interna a sinistra le teche con modelli di porti e di vascelli della Marina Mercantile e a destra sui muri la quadreria con pitture e disegni di scene marittime.
Un corridoio a sinistra permette la visione di altre teche con modelli di navi da guerra e quadrerie.
Accedendo al cilindro, due ascensori portano al piano delle seconde teche.
Percorse queste nei due sensi si scende con gli ascensori o con le scale di sicurezza al piano terra nella zona esterna dove sono posizionate le barche a grandezza naturale.
Nel secondo cilindro si trovano la Sala Cinema, Assemblee e Teatro, i bagni e la Sala costruzione e riparazione modelli, dotata di mezzi per la didattica ai giovani.
Nella parte sinistra esterna dell'edificio si possono ammirare e visitare le barche in mostra.
Il servizio di Bar e Cucina all'interno del Cilindro di entrata è esteso nella Balconata al secondo piano.
Altro Bar-ristorante è situato sulla terrazza affacciata sul Fiume, con vista anche sulle Barche Famose esposte nelle vasche lungo la via di Porta Portese.
Al secondo piano del secondo Cilindro, esposizione di scene delle battaglie famose (Azio, Bora Bora, ecc.) alle quali i visitatori hanno l'impressione di partecipare dal ponte di comando mediante l'uso dei dispositivi di Realtà Aumentata.
Al piano terzo, a quota 6,60 si trovano alcuni uffici forniti di servizi e sale riunioni riservati al Demanio e alla Capitaneria di Porto, serviti da quattro ascensori.
Il Museo è dotato anche di Biblioteca e Libreria, oltre a tutti i dispositivi di sicurezza.
Sotto la vela della copertura sono previsti gli impianti per il condizionamento e la fornitura dell'acqua.
In attesa dei finanziamenti necessari per la realizzazione dell'opera, già pervengono anche dall'estero le richieste di esporre mezzi e materiali d'eccezionale importanza.






















